Stress e trauma
DAI MICRO STRESSOR ALLO STRESS TRAUMATICO
Tutti abbiamo usato il termine stress moltissime volte. Ma cos'è lo stress?
Il termine stress venne introdotto per la prima volta nel 1935. È un concetto che nasce in biologia per descrivere reazione che si manifesta quando si percepisce uno squilibrio tra le sollecitazioni ricevute e le risorse a disposizione (Cannon, 1935; Selye, 1936). Dunque uno stressor è una qualsiasi cosa nell’ambiente interno o esterno all’organismo che lo spinge fuori dal suo normale equilibrio omeostatico (Sapolsky , 2000). Può essere un leone che viene verso di noi, la fame o il sonno, un esame o un compito in classe ma anche una persona, una situazione o perfino un pensiero. Quando l’equilibrio viene rotto l’individuo attiva una risposta di stress (attraverso il rilascio di neurormoni come l’adrenalina e il cortisolo) con l’obiettivo di fare il possibile per ristabilirlo prima possibile. In maniera più o meno consapevole entriamo in uno “stato di emergenza” e indirizziamo tutte le nostre energie per cercare di risolverlo ristabilendo l’omeostasi. Questa diventa la priorità assoluta, tutto il resto (es. la digestione, la crescita o l’apprendimento) diventa secondario. Questa risposta di stress, molto utile se ci insegue un leone, si attiva anche quando il pericolo non è reale o immediato ma, per esempio ci preoccupiamo per qualcosa che potrebbe (o no) accadere.
L'attivazione ripetuta di una risposta di stress può avere delle conseguenze a breve e lungo termine sulla nostra salute fisica e mentale (Sapolsky, 2007; McEwen & Sapolsky, 1995). Esperire micro stressor quotidiani o vivere episodi di stress traumatico nel corso dello sviluppo ha un impatto sul funzionamento e sul benessere sia fisico che emotivo.
STRESS IN ETA' EVOLUTIVA
Lo studio dello stress (dai micro stressor allo stress traumatico) e dei suoi effetti sul funzionamento degli individui è uno dei nodi centrali della nostra ricerca. Nei nostri studi l'accento viene posto sui meccanismi attraverso cui lo stress agisce e sui suoi effetti sul funzionamento emotivo, sociale e cognitivo di adulti e bambini. Nei più piccoli, per esempio, la scuola che costituisce una parte significativa della vita di un bambino rappresenta anche un contesto ricco di sfide che possono essere vissute come più o meno minacciose. Ogni giorno i bambini questi vengono valutati da insegnanti, genitori e coetanei, ricevono numerose richieste sia a livello di rendimento accademico che sociale. Queste situazioni possono costituire per i più piccoli vere e proprie fonti di stress (Murberg & Bru, 2004) soprattutto quando l'individuo è già a corto di risorse (Romero, et al., 2009).
STRESS NEI CONTESTI DI APPRENDIMENTO: PERCHE' E' IMPORTANTE CONOSCERLO?
Comprendere se e in che modo i micro (o macro) stressor esperiti a scuola influenzano il benessere, le relazioni sociali e i processi di apprendimento è importante per poter progettare interventi mirati. In particolare, ci interessa capire quali fattori legati alle caratteristiche dei bambini (come per esempio le loro capacità di regolazione o la loro sensibilità all'ambiente) o dell'ambiente (per esempio il clima in classe o le relazioni con insegnanti e compagni) rappresentano dei fattori di rischio e quali invece dei fattori di protezione. Dunque, con queste ricerche cerchiamo di capire cosa attiva risposte di stress più "forti" e cosa invece funziona meglio per ristabilire rapidamente l'equilibrio con l'obiettivo di pianificare interventi di prevenzione nelle scuole.
Se sei interessato al nostro lavoro, dai un’occhiata ad alcuni dei nostri studi:
- Mastromatteo, L. Y., Zaccoletti, S., Mason, L., & Scrimin, S. (2021). Physiological responses to a school task: The role of student–teacher relationships and students’ emotional appraisal. British Journal of Educational Psychology, 91(4), 1146-1165.
- Patron, E., Calcagnì, A., Thayer, J. F., & Scrimin, S. (2021). The longitudinal negative impact of early stressful events on emotional and physical well‐being: The buffering role of cardiac vagal development. Developmental Psychobiology, 63(5), 1146-1155.
- Scrimin, S., Mason, L., & Moscardino, U. (2014). School-related stress and cognitive performance: A mood-induction study. Contemporary Educational Psychology, 39(4), 359-368.
- Scrimin, S., Moscardino, U., Finos, L., & Mason, L. (2019). Effects of psychophysiological reactivity to a school-related stressor and temperament on early adolescents’ academic performance. The Journal of Early Adolescence, 39(6), 904-931.
- Scrimin, S., Osler, G., Pozzoli, T., & Moscardino, U. (2018). Early adversities, family support, and child well‐being: The moderating role of environmental sensitivity. Child: care, health and development, 44(6), 885-891.
LO STRESS TRAUMATICO: SALUTE MENTALE E RESILIENZA
Il nostro interesse è rivolto anche agli effetti dello stress potenzialmente traumatico su bambini, famiglie e giovani adulti. In particolare, le ricerche da noi condotte in questo ambito negli ultimi anni si sono focalizzate sui conflitti armati e su quali fattori individuali o contestuali potessero essere importanti per favorire la resilienza dei singoli e delle comunità.
I progetti sono sviluppati sotto forma di ricerche-intervento dove l’obiettivo è sempre duplice: da un lauto aumentare la conoscenza sugli effetti dello stress traumatico e su come facilitare un buon funzionamento, dall’altro offrire un supporto immediato per lo più collaborando con gli enti locali e mettendo in atto interventi psico educativi e formativi.
RICERCA-INTERVENTO CON RAGAZZI E FAMIGLIE RIFUGIATE IN UCRAINA
Il progetto di ricerca intervento in Ucraina si sviluppa su tre obiettivi principali.
- Individuare quali fattori favoriscono la resilienza di ragazzi e genitori rifugiati Ucraini nell’ovest del paese attraverso una valutazione delle loro principali forze e difficoltà.
- Lavorare assieme a genitori, insegnanti e operatori sociali promuovendo una serie di interventi mirati.
- Valutare l’efficacia degli interventi in modo da comprendere se possono essere implementato in contesti simili.
Gli interventi saranno rivolti a tre diversi gruppi di popolazione (genitori, insegnanti e ragazzi) ma avranno gli stessi due obiettivi:
-promuovere strategie volte a rafforzare il funzionamento psicologico e il benessere
-promuovere strategie di integrazione e comunicazione positive tra gli individui con il fine di favorire la costruzione di relazioni sociali positive in particolare tre la popolazione Ucraina dell’est e dell’ovest.
Gli interventi sono stati selezionati sulla base di una prima indagine pilota condotta presso le comunità coinvolte e avvenuta nella primavera del 2024. Le azioni prevedono incontri psicoeducativi e la messa in atto di attività pratiche in piccoli gruppi.
Il Progetto è realizzato grazie ad un’importante collaborazione con enti nazionali e internazionali che operano in Ucraina come CARITAS Ucraina e CUAMM Medici per l’Africa.
Il progetto vero e proprio è in fase di avvio, le partenze degli operatori sono previste per ottobre 2024.
Vi terremo aggiornati sui primi risultati!
Macro-stressors e salute mentale: conseguenze sulla salute mentale della guerra in Armenia del 2020
A seguito di un conflitto durato 44 giorni tra Armenia e Azerbaigian, abbiamo indagato la relazione tra l'esposizione alla guerra, evento stressante e potenzialmente traumatico, e gli esiti di quest'ultima sulla salute mentale, e i meccanismi alla base del coping resiliente, ovvero le strategia adattive per ritornare ad un funzionamento non patologico, tra cui la regolazione emotiva. Tra febbraio e giugno 2021, più di 350 persone armene hanno preso parte ad uno studio online. Inoltre, sono state condotte 120 video-interviste con individui che hanno esperito diversi livelli di esposizione, tra cui persone che vivono in zone di guerra, operatori sanitari, popolazione civile armena, ecc. L'analisi preliminare mostra che la popolazione civile ha mostrato una buona resilienza in termini di sintomi di salute mentale. Inoltre, è possibile che elevati punteggi nel costrutto dell'intelligenza emotiva di tratto e un alto grado di supporto sociale percepito possano svolgere un ruolo protettivo nella relazione tra esposizione al trauma e salute mentale, mentre i livelli più elevati di identità etnica rappresentano un fattore di rischio.